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Tabellio, notarius, notaio: quale funzione? Una vicenda bimillenaria, a cura di A. Bassani - F. Pulitanò, Milano, 2022
S.T. Salvi
La tarda età moderna. Il mestiere del notaio: molteplici professionalità tra percorsi differenziati, elementi comuni e… discredito verso un’arte utile e necessaria
Il contributo intende illustrare alcuni caratteri tipici del notariato di età moderna, con particolare riferimento all’area lombarda, ove il notaio, in questo periodo per nulla marginale quanto al consolidamento delle sue funzioni, si rivela un professionista estremamente versatile. Si vuole mettere in luce, da un lato, una serie di percorsi differenti che il notaio poteva imboccare, specializzandosi, per così dire, in un ampio ventaglio di professionalità, tutte aventi come comun denominatore il ruolo di redattore di documenti dotati di publica fides, per poi enucleare alcuni elementi comuni ravvisabili tra le diverse esperienze professionali. Infine, un aspetto non trascurabile della storia del notariato in età moderna concerne il discredito che circondava quanti praticassero il mestiere, ricompreso, all’epoca, nel concetto di «arte vile», secondo un’ideologia coerente con la visione gerarchica delle professioni legali, che si affermò marcatamente dopo la svolta aristocratica che investì i collegi dei giuristi nel XVI secolo.
notary, with particular reference to the Lombardy area, where the notary, in this period by no means marginal in terms of consolidating his functions, proves to be an extremely versatile professional. On the one hand, we want to highlight a series of different paths that the notary could take, specializing, as it were, in a wide range of professions, all having as a common denominator the role of editor of documents with publica fides, to then identify some common elements that can be seen between the different professional experiences. Finally, a not negligible aspect of the history of notaries in the modern age concerns the discredit surrounding those who practiced notaries, included, at the time, in the concept of “vile art” according to an ideology consistent with the hierarchical vision of the legal professions, which it markedly asserted itself after the aristocratic turning point that affected the colleges of jurists in the sixteenth century.

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